Ero inginocchiato sul tappeto della sala, stavo montando dei mobili dell’Ikea, e il Miny, che ha sei anni e tra qualche giorno comincia la prima elementare, era lì di fianco e mi passava le viti che mi servivano e girava le pagine delle istruzioni: gli avevo chiesto di aiutarmi un po’ a lavorare, che i mobili erano tanti e il tempo per fare tutto era poco; i gatti erano stravaccati sul divano, un po’ dormivano, un po’ ci guardavano.
«I gatti però sono più fortunati di me,» aveva detto il Miny a un certo punto, «hanno tutti i giorni liberi.»
(Qui c’è un altro po’ di lessico famigliare)