E nelle prime pagine di un libro che si chiama La spiaggia, del 1942, di Cesare Pavese, il protagonista sta passeggiando con un suo amico, Doro, e insieme stanno parlando di un contadino un po’ burbero che viveva da quelle parti, e dicono così:
– Cos’era? un uomo rappresentativo? – dissi.
– No, un uomo nato per tutt’altro, uno spostato, uno di quelli che imparano a esser furbi perché fanno una vita che non li contenta.
– Tutti dovrebbero esser furbi, allora.
– Infatti.