La New Wave italiana

Sta succedendo una cosa strana, nel suo piccolo eccitantissima. È successo che negli ultimi giorni del 2018, su facebook, ci siamo accorti che qualche vecchio blogger aveva ricominciato a scrivere dei nuovi post. E qualche altro vecchio blogger, o qualcuno che negli anni belli della blogsfera gravitava da quelle parti, aveva aperto dei nuovi blog.
Allora, un po’ per ridere, un po’ perché sentivo anch’io di dover scrivere qualcosa su una certa questione che mi stava appesa tra la gola e il cuore, ho postato su facebook questa frase:

(buon anno amici) ci sono tutti i presupposti: la parola ufficiale del 2019 sarà BLOGROLL.

Erano le 11:10 del primo di gennaio, noi vecchi ci abbiamo riso sopra mentre i giovani ci chiedevano cosa volesse dire BLOGROLL. Alle 21:10 scrivevo il primo post di questo 2019, proprio su quella certa questione che mi stava appesa tra la gola e il cuore.
Poi ieri ne ho scritto un altro (e, come succedeva una volta, ne ha generato uno in un altro blog). E oggi, ancora (è questo qui che state leggendo).

Oggi poi ho fatto un’altra cosa, che non facevo da molto tempo: ho aperto il feedreader e ho creato un gruppo nuovo, l’ho chiamato The New Wave, e ci ho messo dentro i feed di tutti quei vecchi blogger che stavano scrivendo dei post dopo anni di silenzio o stavano aprendo nuovi blog tutti bianchi e puliti col loro “Hello World!” a (ri)cominciare il tutto.
Non so perché questa cosa strana ed eccitantissima stia succedendo adesso, tutta d’un tratto. Forse è colpa della noia e delle mangiate nelle ferie natalizie. O forse, come dice la Bat, in un blog che ha appena aperto:

forse c’è solo di nuovo la banale bellezza del leggersi con calma, e del lasciarsi scrivere con calma. Chissà, potrebbe anche esserci un ritorno dei commenti che siano davvero commenti e non battute, celodurismi, quando non cattiverie e insulti. O forse no.

Questa cosa strana ed eccitantissima, questa nuova ondata improvvisa, potrebbe infrangersi domani o tra dieci minuti o tra cinque anni, non lo sa nessuno.
Però intanto è cominciata. Godiamocela.

***

Di seguito, soprattutto per i più giovani, Teiluj ci spiega che cos’è un blog (è un video del 2007, se non sapete cosa voglia dire “splinder”, eh, niente, ormai è andata):

 


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13 risposte a La New Wave italiana

  1. .mau. ha detto:

    (la cosa Le sta prendendo la mano)

  2. Pietro ha detto:

    Bello, bene. Mettimi nel BLOGROLL! 😉 (in realtà ho ricominciato di brutto da ottobre)

  3. Magenta ha detto:

    Per essere tutti gente che odia il capodanno…

  4. paolina ha detto:

    secondo me quella lì è una delle spiegazioni di blog più azzeccate di sempre.

  5. Andrea Contino ha detto:

    Lo stai costruendo su Feedly? Perché se sì, mettici il link in condivisione così recuperiamo avidamente i link 🙂

  6. Emiliano Brunori ha detto:

    Abbiamo bisogno di spazi nostri, fosse anche una cameretta, o un guardaroba in cui chiuderci e cantare a squarciagola. Aprire la porta profumando di vecchie coperte con l’orlo di velluto e trovarci davanti il gatto che ci fissa, perplesso. E poi, come sempre, divani su cui mangiare panini buoni, leggendo.

  7. plus1gmt ha detto:

    io, nel dubbio, non ho mai smesso

  8. Zu ha detto:

    Non avevo mai chiuso.

  9. Chiaratiz ha detto:

    Anche io voglio entrare nella New wave (e ho scritto un post prima di sapere che esistesse)

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