Così va la vita (di notti dissolversi stupide eccetera)

Non sono abbastanza vecchio per ricordarmi la fine del Tuwat e ho vaghi ricordi di come si sentivano quelli molto più grandi di me quando il Kalinka si era spostato da via Torino al posto dove si trova ancora adesso, ma chi ha vissuto quei due cambiamenti epocali per la città di Carpi li racconta ancora come se fossero stati non dico la fine del mondo, ma quasi.
Il primo dispiacere che ho avuto per la chiusura di un posto che mi ha formato musicalmente ma forse anche fisicamente è stato quello per la vecchia Aquaragia, quella piccola di Mirandola, che per un po’ di tempo si era spostata anche lei in un altro posto, ma non era la stessa cosa, e infatti aveva poi chiuso del tutto e non dico che fosse stata la fine del mondo, ma quasi.
Poi c’è stata la fine dell’Ekidna di Migliarina, anche quello era un posto che così c’era solo lui, un posto dove sono cresciuto in tutti i sensi e dove, tra l’altro, ho trovato quella che poi è diventata la mamma di mio figlio e siamo ancora insieme dopo quattordici anni e siamo ancora innamoratissimi. L’Ekidna si era poi spostato da Migliarina a San Martino Secchia, dove sta anche adesso, ed è ancora un bel posto, soprattutto d’estate, ma non è la stessa cosa, e non dico che sia stata la fine del mondo, ma quasi.
E dopo, ancora, ha chiuso Antenna Uno Rock Station, che era la radio locale che ascoltavo sempre da quando avevo imparato a sintonizzare la radio da solo, a parte quando dormivo o quando ero a scuola, e anche lei dopo un po’ si è spostata su delle altre frequenze, solo che dove abito io si prendono male e comunque non è più la stessa cosa, e non dico che sia stata anche quella la fine del mondo, ma quasi.

E infine, adesso, stasera, è l’ultimo giorno del Mattatoio Culture Club, il Matta, come lo chiamiamo noi frequentatori carpigiani e non, un posto che dal 2007 a oggi è stato un faro nella notte della musica dal vivo in tutta la bassa modenese e forse anche più in là. Lì ci ho suonato, ci ho messo i dischi, ci ho fatto dei reading, ci ho visto un numero spropositato di concerti e bevuto tanta di quella birra da riempirci un lago artificiale. Lì il 24 aprile del 2010 ci ho portato le prime Schegge di Liberazione, e quella sera avevo conosciuto alcune persone che erano venute a leggere e a suonare per noi, e con cui ho stretto dei legami talmente forti che quando dico che siamo diventati praticamente degli amici d’infanzia sembra una cazzata ma è vero.
Il Mattatoio Culture Club era il nostro piccolo CBGB’s e da domani… da domani non lo so, cosa succederà. Il circolo ARCI che l’aveva in concessione ce l’ha ancora, ma quelli che hanno reso il Mattatoio Culture Club il posto che era, quelle due o tre persone che hanno cambiato la faccia musicale della città di Carpi per quasi dodici anni non ci saranno più a organizzare serate e festival e concerti e concertini, ma spero che troveranno il modo di continuare a fare quello che hanno fatto per noi carpigiani da qualche altra parte, in un altro posto, perché si meritano tutto il bene del mondo e anche se stasera, che è l’ultima serata del Mattatoio Culture Club e ci sarà una festa grande, io non so se riuscirò ad andarci perché sono a lavorare lontano, volevo lo stesso scrivere qualcosa.
E questo post, per quel che conta, è un po’ il mio modo per dirgli grazie.

L’altro giorno, il 25 aprile, in piazza a Carpi c’era Massimo Zamboni che cantava «Emilia di notti dissolversi stupide sparire una ad una impotenti in un posto VECCHIO dell’ARCI» e mi sembrava la frase giusta messa nel posto giusto e detta al momento giusto, un momento che non dico che sembra di essere alla fine del mondo, ma quasi.

Così va la vita.


Questa voce è stata pubblicata in cose così e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

2 risposte a Così va la vita (di notti dissolversi stupide eccetera)

  1. Gabriele R. ha detto:

    Ho letto la tua lettera affissa al cancello del Matta poco fa mentre ero uscito a correre e mi hai strappato una lacrima.
    Sei riuscito a rendergli giustizia e per questo ti ringrazio.
    Non é la fine del mondo ma quasi.

    Gabriele

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.