Milano dentro

Da qualche mese, diciamo sei, mi capita di andare a Milano almeno una volta a settimana, e ci vado in treno, poi prendo la Metro e arrivo dal cliente; dopo vado a mangiare, riprendo la Metro, riprendo il treno e alla fine torno a casa. E non lo so, di preciso, quando è successa questa cosa, mi ci sono ritrovato in mezzo a un certo punto, diciamo che me ne sono accorto guardandomi dall’esterno un mattino imprecisato e governato da pensieri noiosi, ma non saprei proprio qual è stato il giorno in cui il mio cervello ha fatto click, e da quel momento sono diventato uno di quelli che sta a sinistra e cammina, e se trova uno fermo che non tiene la destra gli dice qualcosa, prima gentilmente, poi un po’ stizzito, e poi con una manina, delicatamente appoggiata sulla spalla sinistra dell’altro, lo sposta e vittoriosamente disostruisce il passaggio dei pedoni veloci sulle scale mobili.
Non lo so. Non so se sono contento. Però ormai è così.


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