I colori dell’autunno

Il problema di avere un cane in novembre è che se, per esempio, sei con lui al parco nella vostra passeggiata quotidiana, diciamo al mattino, e metti che tu sei lì che stai spippolando col cellulare per leggere le notizie o scrollare qualche bacheca, camminando pian pianino per far fare al tuo amico a quattro zampe le sue belle pisciatine, a un certo punto senti il guinzaglio che tira, con la coda dell’occhio vedi che lui si è fermato nella classica posizione che assumono i cani per cagare, una posizione sempre accompagnata da un’espressione così particolare e remissiva che penso venga da lì il dire “vergognarsi come un cane”, ma comunque, hai appena capito quello che sta facendo, allora metti via il cellulare nella tasca di dietro dei pantaloni, strappi un sacchino dal rotolo dei sacchini che ti porti sempre diligentemente dietro, ci infili la mano come in un guanto e cominci a controllare dove l’ha fatta, solo che al parco sono dei giorni che non raccolgono le foglie, e tu cerchi e cerchi ancora, ma, niente, non la trovi.
E cerchi e cerchi di nuovo e ancora niente, smuovi un po’ le foglie con la mano infilata nel sacchino per non dover inavvertitamente trovare quello che stai cercando con la mano nuda, ma, oh, vigliacco, non c’è.
Così ti guardi intorno, un po’ circospetto. Cosa devi fare?
Non c’è.
L’hai cercata, sembra dire il tuo sguardo al parco, anche se non c’è nessuno intorno.
Ci guardi ancora. È mattina, c’è il sole, ci vedi bene. Non la trovi lo stesso.
Ti guardi ancora intorno, ti senti in colpa, ci mancherebbe. Non puoi però far altro, ammetti  con la faccia dispiaciuta al mondo che ti circonda, che riappallottorale il sacchino e mettertelo in tasca.
E dici «dài, su,» al cane, che è già un po’ che ti guarda impaziente o dubbioso.
Tutti e due trotterellate verso casa.
E quando entri, se passi davanti a uno specchio, vedi una faccia che è la stessa che aveva lui mentre cagava.

Questo per dire che se tra le foglie rosse, arancio, gialle, marroni, bellissime, croccanti, poetiche di questi giorni vedete un escremento o magari lo pestate, che son due bei maroni, mi rendo conto, dovete pensare che ogni tanto, mica sempre, ma delle volte magari non è colpa del proprietario incivile, che lui ce l’ha messa tutta per tirarla su, ma non ci è riuscito, e non ci è riuscito perché l’autunno, così bello e pieno di poesia, ha i colori delle merde dei cani.


Questa voce è stata pubblicata in cose così e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.