Čechov (2)

E in un racconto intitolato Nemici, del 1887, Anton Pavlovič Čechov dice che in genere le frasi, per quanto belle e profonde siano, fanno effetto soltanto sugli indifferenti, ma non sempre possono soddisfare chi è felice o infelice, e che perciò la più alta espressione della felicità o dell’infelicità è per lo più il silenzio; e che gli innamorati si capiscono meglio quando stanno zitti, e che un discorso caldo e appassionato detto su una tomba commuove soltanto gli estranei, ma alla vedova e ai figli del morto sembra freddo e futile.


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