Tolstaja

E di solito l’8 marzo posto sempre una cosa che Sòf’ja Andrèevna Bers, detta Sonja, diventata poi Sof’ja Tolstaja, moglie di Lev Nikolàevič Tolstoj, scriveva l’8 marzo del 1898 su una pagina del diario. Quest’anno, invece di ripostarla, ho chiesto a Grushenka se aveva voglia di leggerla a voce alta e lei l’ha letta. Si ascolta qui:

“Nella mia anima sta avvenendo una battaglia fra il desiderio ardente di andare a Pietroburgo a sentire Wagner e altri concerti e il timore di dare un dispiacere a Lev Nikolaevič e di sentirmi questo suo dispiacere sulla coscienza. Stanotte ho pianto a causa di questa pesante sensazione di mancanza di libertà che grava sempre più su di me. Di fatto, naturalmente, sono libera. Ho soldi, cavalli, vestiti, tutto: potrei fare le valigie, salire in carrozza e andare. Sono libera di leggere le bozze, di comprare le mele per L. N., di cucire i vestiti per Saša e le camicie per il marito, di fotografarlo in tutte le pose, di ordinare il pranzo, di sbrigare le faccende di tutta la famiglia; sono libera di mangiare, di dormire, di tacere e di rassegnarmi. Ma non sono libera di pensare a modo mio, di amare quello e quelli che scelgo io stessa, di andare dove mi interessa e dove mi sento spiritualmente a mio agio; non sono libera di occuparmi di musica, non sono libera di cacciar fuori dalla mia casa quelle innumerevoli persone inutili, noiose e spesso molto cattive e di ricevere persone buone, piene di talento, intelligenti e interessanti. In casa nostra non si ha bisogno di persone simili: con cui bisogna misurarsi e porsi su un piano di parità, mentre qui si ama stare in posizione di superiorità e insegnare… E per me la vita è poco allegra, difficile… Ma non ho usato la parola giusta: «allegria». Non ho bisogno di questo. Ho bisogno di vivere una vita ricca di contenuto, tranquilla, e invece vivo nervosamente, con difficoltà e in modo vuoto.”


(È una cosa che posto tutti gli anni, quando mi ricordo)


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Una risposta a Tolstaja

  1. Morena Silingardi ha detto:

    Ma che bellezza! Ha un significato immenso. Brava Caterina e bravo Marco: siate liberi. Buon 8 marzo a tutti.

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