La New Wave italiana (il blogroll – 4 / l’onda lunga – 3 / e un’altra cosa)

Pensavo che quello di venerdì scorso fosse l’ultimo post sull’argomento, invece son saltati fuori degli altri link di blog rinati o rinascenti che vado ora a elencare, in rigoroso ordine alfabetico, così come sono stati aggiunti o spostati nel gruppetto della New Wave italiana del mio feedreader (uso feedly, quello gratis, se vi interessa).

Poi, me lo stavo dimenticando da qualche settimana, c’è anche:

  • Giorgio Barbetta – che non ha un feed cui iscriversi, quindi, alla maniera antica, bisogna salvarlo nei preferiti e cliccarci sopra ogni tanto per sapere se ha scritto qualcosa di nuovo (di solito vale la pena di farlo).

E infine un’altra manciata di blog tra quelli che non hanno mai smesso ma che secondo me ultimamente scrivono di più (è solo una mia impressione). Li metto qui sotto, sempre in rigoroso ordine alfabetico così come sono stati aggiunti o spostati nel gruppetto dell’Onda lunga italiana del mio feedreader (lo stesso feedly di cui sopra).

  • Alcuni aneddoti dal mio futuro – un blog anni ottanta (ha sempre scritto un sacco, ma ha cambiato indirizzo; se siete iscritti al vecchio feed, come lo ero io, aggiornatelo).
  • SlowFilm – Cinema a bassa fedeltà.
  • Ufficio Reclami – Ella lo colpì con un mestolo (anche lei aveva cambiato indirizzo).

E sarebbe finita qui, sennonché nei giorni scorsi mi sono arrivate minacce di ritorsioni fisiche per non avere ancora citato:

Non l’avevo ancora fatto un po’ per rispetto a quello che considero uno dei miei padri putativi digitali, un po’ perché volevo metterlo in una categoria a parte di un post che non ho ancora scritto, quello sui fondatori, i progenitori, i Grandi Maestri, il proto-punk e il pre-war blues della blogsfera. Non so se mai lo scriverò, quel post, quindi tanto vale salvarsi le tibie così.
In realtà, bisogna dirlo, il blog di Squonk l’avevo già linkato nel primo blogroll postato ormai più di un mese fa. Dopo la parola “Musica” c’era un asterisco, se uno ci cliccava arrivava su un post di Squonk intitolato A volte ritornano dove si dicono parole di verissima verità come:

C’è qualcosa da dire, soprattutto c’è qualcosa di dicibile in un modo che valga i due minuti e quaranta secondi di lettura che nessuno mai ti restituirà? Non lo so. Se devo essere sincero no, non credo se non in rarissimi casi. Ma in fondo è sempre stato così, lo era anche quando qualcuno pensava – in modo apparentemente sincero – che scrivere un post al giorno o alla settimana fosse il piccolo ma pur sempre imprescindibile contributo al cambiamento dal basso, alla costruzione e alla condivisione dell’intelligenza collettiva. E anche allora, quando ci leggevamo l’un l’altro in cento e ci pareva che fossero centomila, quelli più saggi sapevano che il bello stava nel non crederci davvero, nel non prendersi sul serio, nel giocare a gratis. Gli altri ci hanno fatto una carriera o hanno passato un paio di anni ospiti non paganti e non pagati di questo o quell’aperitivo. Poi hanno lasciato il campo libero, che è rimasto vuoto per un sacco di tempo, e adesso – se per caso o per bisogno non so e tutto sommato non m’interessa – in quel campo qualcuno rimette piede, alzando un po’ di polvere con la punta della scarpa.

E poi, sempre nello stesso post, avevo fatto partire “Polvere” dei Decibel, che ci stava bene.
Starebbe bene anche adesso, ma per non ripetermi faccio uno sgarro alla regola che mi ero dato di postare un video di New Wave italiana (quella musicale) in accompagnamento alla New Wave italiana (quella della blogsfera) e metto qui una foto iconica dagli archivi di quell’anno blogsferico,  blogfestaiolo e glorioso che fu il 2010 :

(Riva del Garda, Blogfest 2010, finale del WriteCamp)

Per chi vuole qualcosa di più spudorato (proprio nel senso di privazione del pudore da parte dei protagonisti) c’è anche un video, che però forse è un po’ insensato se non si conosce il contesto (ma è molto bello lo stesso).
Ciao.

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Le altre puntate piene di link sulla New Wave della blogsfera italiana sono qui.


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