Rosmarino

[Sul centenario della nascita di Italo Calvino (che cadeva ieri, ma ormai sono così attento alle cose che è già una fortuna arrivare con un giorno di ritardo) mi viene in mente che nel giugno di dieci anni fa, cioè quasi praticamente nel nonagenario (senti che bella parolona, nonagenàrio) della nascita di Italo Calvino, su un vecchio blog vagamente letterario che si chiama Barabba avevo pubblicato un pezzo intitolato “Rosmarino” che faceva così]

Siamo in vacanza al mare, solo che oggi c’è brutto tempo. Allora siamo andati in gita in un paesino qui di fianco, dove c’è una salita che porta a un borgo medievale e, lassù nel punto più alto, a un cimitero. Nel cimitero c’è una tomba circondata da delle piante di rosmarino, che m’immagino come dev’esser bella quando tutto quel rosmarino fiorisce, coi suoi bei fiori tra il viola e il blu. E c’è un profumo, intorno, che è quasi un piacere starci davanti, e rimanere serio è l’ultima cosa che ti passa per la testa. Viene da sorridere, è inevitabile.
Eravamo lì da qualche minuto quando ci siamo accorti che eravamo da soli in tutto il cimitero. Ci siamo guardati intorno, con circospezione, poi senza dirci niente abbiamo staccato un rametto di rosmarino e l’abbiamo infilato nello zaino.
Sarà molto buona la bistecca su cui lo metteremo. La chiameremo: bistecca alla Calvino.

tomba di calvino

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