Virginia e le prove

Venerdì 24 aprile, per le Schegge di Liberazione (mentre #stateacasa), avevo letto una poesia intitolata “Virginia che non si muove” di Azael. Ad accompagnarmi più o meno dal vivo c’erano Gianluca e le cose, cioè Bicio, da Forlì (anche se nel video dico da Premilcuore, che è il posto dove abitava prima Bicio, e per me Bicio sarà sempre un abitante di Premilcuore), al contrabbasso e Simone Rossi, da Madrid, al chitarrino e al clarino.
Eccola qui:

Per fare questa cosa, con Gianluca e le cose, ci eravamo accordati su Whatsapp; Simone Rossi aveva fatto una base in midi e me l’aveva mandata, io avevo registrato una lettura della poesia e gliel’avevo rimandata; lui aveva guardato bene la durata e si era studiato la cadenza della lettura; aveva poi spedito qualcosa a Bicio, non so bene cosa, ma tipo un metronomo e un’altra base; Bicio quindi aveva registrato il contrabbasso vero, e Simone Rossi ci aveva registrato sopra un chitarrino e un clarino veri; e infine ci aveva riappiccicato sopra la mia voce per avere un quadro generale.
Sistemate altre due o tre cose, avevamo una base finita, che poi è quella che ho fatto partire da un cellulare collegato a delle casse bluetooth mentre registravo il video lì sopra con un altro cellulare. Secondo me è venuta bene.

Se volete ascoltare l’audio della prova generale del giorno prima, il 23 aprile, eccolo qui:

Oggi una persona ha scritto un messaggio sulla pagina di Barabba che diceva così:

Grazie di tutto. Quel giorno mi ero fatta un piantino (piccolo) pensando che non c’era il corteo e non si cantavano i canti del 25 aprile. Per fortuna c’eravate voi.

Sono cose che fanno bene al cuore. E anche alla salute.
Grazie davvero a tutti.

 


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