E sempre in un libro che si chiama Il tensore di Torperterra, del 2013, Emanuele Vannini dice che guardare il mare, normalmente, è un metodo abbastanza sicuro per non farsi rompere i coglioni. E che se stai guardando il mare in silenzio, la gente tende infatti a pensare che tu stia elaborando chissà quali profonde verità o fondamentali domande sulla vita. O, comunque, roba a tema abbastanza universale; pure se pensi a che salsa abbinare al petto di pollo o a quanto sarebbe opportuno – a questo punto della vita – possedere un set ben assortito di brugole.