Una cosa fighissima

Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda, esterno giorno, una domenica assolata dei primi di Marzo. Il Many e Grushenka stanno contemplando la riproduzione di una scena di vita quotidiana tra Uomini di Neanderthal: una caverna con un piccolo fuoco centrale tenuto acceso da due uomini accucciati, un terzo uomo sta tornando alla grotta con una lancia in una mano e una preda nell’altra, una donna è seduta su un masso di fianco all’ingresso mentre allatta un bambino di pochi mesi e ha lo sguardo perso nel vuoto.
Il Miny è ancora affascinato dai tre giganteschi mammut poco distanti e tiene la testa girata da quella parte ignorando i discorsi dei genitori.

Grushenka: E noi quindi veniamo da lì, da questi qui.
Many: Beh, non esattamente… l’Uomo di Neanderthal apparteneva a una specie diversa dall’Homo Sapiens. Cioè, erano proprio due cose distinte, come gli asini e i cavalli.
G.: Ah, ma dai.
M.: Eh sì, poi nella lotta tra le specie ha prevalso il Sapiens e l’Uomo di Neanderthal si è estinto. Non esiste più.
G.: Siamo proprio degli stronzi.
M.: Beh, però sembra comprovato che ci siano stati degli incroci, soprattutto in Europa dove le due specie convivevano, quindi una piccola parte di sangue di Neanderthal potremmo avercela anche noi. Piccola piccola. Però potrebbe esserci.

I due si perdono un attimo nel silenzio e nel cinguettio primaverile del parco. Il Miny è sempre preso dai mammut lì di fianco, adesso gli sta presentando Alex, il piccolo T-Rex che si è portato da casa, e ancora non bada ai genitori.

M.: L’evoluzione è una cosa fighissima, no?
G.: Sì, succede tutto con delle trombate.

***


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