Servizio pubblico (un post pericolosissimo)

(Speriamo bene.)

Ecco, abbiamo appena finito di guardare tutta (tutta!) la trilogia di trilogie di Star Wars, in fila, da Episodio I fino a Episodio IX (e già qui l’affermazione, mi rendo conto, è abbastanza forte, ma andiamo avanti) che d’ora in poi per semplicità indicheremo con:

  • trilogia “prequel”: episodi I-III
  • trilogia “vecchia”: episodi IV-VI
  • trilogia “nuova”: episodi VII-IX

Prendendo come riferimento il campione statistico a nostra disposizione e formato da:

  • un fan di Star Wars (io)
  • un bambino che guarda Star Wars per la prima volta (il Miny)
  • una persona essenzialmente agnostica sull’argomento (grushenka)

i risultati dell’esperienza svoltasi nelle scorse settimane e prevalentemente di sera, il venerdì e il sabato, con il campione statistico molto rilassato e stravaccato sul letto, sono di seguito riassunti:

  1. Nel bambino che guarda Star War per la prima volta, la trilogia “prequel” s’imprime a fuoco e rimane nel cuore in modo indelebile; la trilogia “vecchia” lo esalta e gli piace; della trilogia “nuova” capisce poco o niente, ma per fortuna c’è BB-8.
  2. La persona essenzialmente agnostica sull’argomento viene travolta da una sensazione di “perdita di tempo” e successiva raffica di sbadigli di fronte alla trilogia “prequel”; apprezza con vistosi cenni del capo la trilogia “vecchia”, con predilezione particolare per le scene che coinvolgono il giovane Harrison Ford; le piace moltissimo la trilogia “nuova”, ma proprio MOLTISSIMO, con una certa smania crescente di episodio in episodio.
  3. Il fan di Star Wars (ciao, sono io), riguardando la trilogia “prequel” per la terza o quarta volta, la trilogia “vecchia” per la milionesima volta e la trilogia “nuova” per la seconda volta (la prima era al cinema), ma rigorosamente in fila, da Episodio I fino a Episodio IX (portate pazienza) e commentando il tutto insieme a un bambino di quasi sei anni che guarda Star Wars per la prima volta e una moglie essenzialmente agnostica sull’argomento, si trova a dover ammettere che:
    (a) la trilogia “prequel”, che all’epoca aveva fatto gridare al sacrilegio, tutto sommato, invece, è proprio bellina, con il pregio di aver avuto almeno l’intenzione di inventarsi delle cose (Jar Jar Binks e midi-chlorian compresi), a differenza di tutto quello che è arrivato dopo, che è da considerarsi al limite della fan-fiction;
    (b) la trilogia “vecchia”, vabbè, è religione;
    (c) la trilogia “nuova”, che l’aveva fatto bestemmiare fortissimo per tre volte e prima del canto del gallo all’uscita del cinema, ecco, riguardata così, da sdraiato insieme al resto del campione statistico di cui sopra, beh, oh, come dire, è quasi imbarazzante ammetterlo, ma… ehm… ok: non è che sia poi così male.

Quali conclusioni trarre dall’esperienza testé svoltasi tra le mura domestiche in perfetta armonia col creato? Non lo so.
A parte che forse siamo sempre noi fan di Star Wars, quelli più coglioni di tutti. Ma questo si sapeva già. Sperabilmente.

(Ho un brutto presentimento.)


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