Parla come mangia

Stasera, era ora di cena, c’era il pollo con gli spinaci. Stamattina nel forno sotto casa avevo anche comprato un pezzo di pizza, che però era rimasto lì in cucina dimenticato da tutti a raffreddarsi in un sacchetto. Allora l’abbiamo scaldato, tagliato in sette o otto parti e l’abbiamo messo in tavola. Il Miny, zitto zitto, senza annunciarlo, ne ha preso un pezzetto, l’ha messo di fianco al piatto, ha dato una forchettata agli spinaci e ce li ha messi sopra, poi col sorriso della vittoria, GNAM!, se l’è pappato in un sol boccone.
«Così è più meglio,» ha detto.

La prima volta che l’avevo sentito, qualche giorno fa,  stavo per drizzare la schiena, aggrottare la fronte, alzare il dito indice della mano destra con la testa piegata verso di lui per dirgli «più meglio non si dice». Ma poi non l’ho fatto, ci ho ripensato. La seconda volta, uguale. Ho scoperto che sono così interessato allo svolgersi davanti ai miei occhi e alle mie orecchie della nascita della lingua che non gli ho detto niente neanche la terza volta, e poi la quarta, la quinta e così via.
E adesso sono qui che penso che «più meglio» è così bello, così rotondo e preciso, così intuitivo, che, boh, non lo so, è sbagliato davvero?


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Una risposta a Parla come mangia

  1. laPaola ha detto:

    Gli spinaci sopra la pizza sono davvero “più meglio” non semplicemente “meglio”…

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