L’unico consiglio che mi sento di poter dare a chi sta per avere un bambino o ne abbia uno da pochissimi mesi è questo: quando andrete in giro col pancione, o una carrozzina o un ovetto o un passeggino, incontrerete e avrete a che fare con un bel numero di genitori, nonni, cugini e zii, bisnonni, almeno sette gradi di parentele, tre ordini di amici e amici di amici, vecchie signore e giovani fricchettone, gente di cui avevate perso le tracce da anni che spunta all’improvviso da un angolo cieco della strada, persone con dieci figli e gente senza figli, vicini e non vicini, conoscenti e sconosciuti, eccetera eccetera eccetera, e ognuno di loro, nessuno escluso, prima di andarsene e di salutarvi, sicuro come la morte, ci terrà davvero, sinceramente, con tutto il cuore, a darvi almeno un consiglio su come portare avanti la gravidanza o come si tirano su i figli; ecco, voi, senza scortesia, senza augurare del male a nessuno, sentitevi liberissimi e arrogatevi il diritto, riguardo quei consigli, a prescindere dall’autorevolezza morale, sociale o gerarchica che attribuite a chi ve li sta dando, di non seguirne neanche uno. E questo mio non fa eccezione.
- quello di:
- Barabba
- Barabba Edizioni
- Schegge di Liberazione
(e delle altre cose)
Vero vero vero.
Inoltre: a noi il neonatologo prima di lasciare l’ospedale ha detto: “Appena tornati a casa, scrivete sulla porta ‘Vaiolo!’ per evitare la processione di gente che viene a trovarvi. Dovete essere liberi di girare con i capelli sporchi e le tette al vento pronte per l’allattamento (mamma) e le occhiaie profonde (papa’), senza perdere tempo a stare a preparare caffe’ per chi viene a fare moine…”
(questo non e’ un consiglio, beninteso 😉
scrivo subito Vaiolo sulla porta. con sangue d’agnello per andare sul sicuro.