L’Emilia-Romagna, spiegata bene

È successo che Siniša Mihajlović un paio di giorni fa ha detto una cosa sbagliata (non l’ha fatto apposta) e io, che seguo poco il calcio, l’avevo scoperto da Paolo Nori. Poco fa è uscito anche un articolo sul Post che spiega cosa siano l’Emilia e la Romagna ai non emiliani o non romagnoli e, boh, ok, a posto così, tanto sono emiliano e la differenza tra Emilia e Romagna la conosco senza bisogno di leggerla o guardare delle cartine colorate (immagino che valga lo stesso per un romagnolo). Volevo solo fare una precisazione importante su una cosa che un pochino si intuisce nell’articolo del Post, e cioè che Emilia-Romagna si scrive col trattino e, va bene se volete discutere su cosa sia l’Emilia e cosa sia la Romagna, ma lui, il trattino, non lo considera mai nessuno.
Beh, quel trattino lì, nella mia testa, è Imola.


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6 risposte a L’Emilia-Romagna, spiegata bene

  1. laPaola ha detto:

    Oh Many! Sei meraviglioso: “Beh, quel trattino lì, nella mia testa, è Imola”. Quanto è vero!
    Ma, a proposito: allora Cento che cos’è, tu che sei di zona?

    • Marco Manicardi ha detto:

      Cento è lontana. Mi fanno sempre molto ridere i cartelli del tipo “Cento 40” (quelli che di indicano la direzione e la distanza per arrivare là).

  2. laPaola ha detto:

    Beh.. “di zona” si fa per dire, scusa

  3. enzo ha detto:

    Io vengo dalla Bassa intorno a Cento. Il mio piccolo paese tra le paludi è stato probabilmente fondato da briganti in fuga che saltavano da una riva all’altra del fosso che separava gli Estensi dallo Stato Della Chiesa. Quella è una zona bastarda e da bambino faticavi a capire: eri sotto la provincia di Ferrara ma il prefisso telefonico era lo 051, e alcune macchine giravano con la targa di Modena. Ricordo il referendum promosso dal Resto del Carlino negli Anni Novanta per far togliere il comune dal ferrarese e farlo passare sotto Bologna. Il centro di Cento si spinge tutto addosso all’argine del Reno, confine stretto e fastidioso. Da sopra si scorge Pieve, si stende la strada per San Pietro, quando è sereno si vedono già gli Appennini e San Luca. A Cento non parlano con la L della tipica e grossolana pronuncia estense, ma sfoggiano corpulente C e S, dandosi già l’aria di stare sotto le Due Torri.
    Per cui, per rispondere a Paola, se Imola è il trattino di Emilia-Romagna, il centese ne è senza dubbio l’apostrofo.

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