L’Emilia-Romagna, spiegata bene (il Primo maggio)

I cappelletti, in Emilia, li mangiamo nei giorni di festa. Magari adesso li mangiamo anche nei feriali, soprattutto quando in casa hai ancora una nonna che fa una sfoglia da venticinque uova e per finire tutti i cappelletti che ne vengon fuori ci metti qualche mese, ma comunque, una volta, quando c’era la povertà, i cappelletti li mangiavano solo nei giorni di festa, cioè per Natale, per esempio, ma anche il Primo maggio.
Nel ventennio il fascismo lo aveva abolito, il Primo maggio, e qui, in Emilia, come raccontava sempre mio nonno Corrado, giravano delle squadre che all’ora di pranzo irrompevano nelle case per vedere se qualcuno stava mangiando i cappelletti. Quando trovavano una famiglia che li mangiava, i fascisti sbaraccavano la tavola e poi picchiavano e bastonavano i malcapitati.
Gli emiliani antifascisti, durante il fascismo, il Primo maggio si erano abituati a mangiare i cappelletti di nascosto.

Sono anni che io e Grushenka, e anche il Miny, da quando c’è, il Primo maggio andiamo a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, dove è costume mettere delle gran tavolate sotto ai portici della piazza e tutti insieme fare una bella mangiata di cappelletti. Una volta si chiamavano proprio “i cappelletti antifascisti”, solo che ultimamente, con l’aria di moderazione che c’è in giro, li avevano ribattezzati socialdemocraticamente “i cappelletti scendono in piazza”.
Oggi, ai tempi del coronavirus, o Covid, come lo chiamano tutti, a Correggio non ci possiamo andare. Così l’altro giorno Grushenka è andata in una macelleria aperta e ha comprato un cappone per fare il brodo. Io invece sono andato nella gastronomia sotto casa a prendere quattro etti di cappelletti. E oggi festeggiamo così, in casa, come si faceva una volta, anche se non dobbiamo più nasconderci. Per fortuna.

Buon Primo maggio.

__________
Gli altri post che parlano dell’Emilia-Romagna, spiegata bene, sono questi:
– L’Emilia-Romagna, spiegata bene
– E ancora meglio di enzo (polaroid)
– E un’altra cosa di eio
– L’Alta in basso e la Bassa in alto di Tinni
– La Lutazia-Romagna, spiegata bene di Paolo Colagrande
– Felice
– D’estate
– Onomastica
– da Google Maps
– Ghost Towns di [mini]marketing
coff, coff


Questa voce è stata pubblicata in cose così e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.