Dei ricordi (30)

Il 2 giugno del 2019 era la Festa della Repubblica, ma era una domenica e, dopo aver preso il caffè, avevo scritto una cosa intitolata “Relativa pace in Europa” e che diceva così:

Pensavo stamattina, mentre ero ancora a letto e la luce del giorno arrivava dal corridoio e le campane che chiamavano i fedeli alla messa mi tiravano fuori da un sogno che adesso non mi ricordo, pensavo che quando era nato mio padre la guerra era finita da meno di otto anni, e quando ero nato io la guerra era finita da meno di trentaquattro anni, e poi quando era nata mia sorella la guerra era finita da circa quarantadue anni e, per ultimo, quando era nato mio figlio la guerra era finita ormai da settant’anni; e dopo ho pensato che, per la prima volta da quando esiste questo stato delle cose, nel comune in cui vivo adesso si va al ballottaggio per le elezioni amministrative e che probabilmente questo è l’ultimo giro di giostra per la sinistra locale che, questa volta forse no, anzi speriamo proprio di no, ma la prossima volta, tra cinque anni, se perderà, la guerra sarà finita da circa ottant’anni; e poi, alla fine, ho pensato che, se tutto va bene, tra circa venticinque o ventisei anni la guerra sarà finita da cento anni, cioè da un secolo, e chissà quanto durerà questo periodo qui, al quale i posteri probabilmente si riferiranno come a quel periodo lunghissimo e forse inedito e forse addirittura stupefacente di relativa pace in Europa, una cosa che non si era mai vista.
E poi sono andato a fare la doccia. E dopo ho bevuto un caffè.

E il 2 giugno del 2017 era sempre la Festa della Repubblica, ma era un venerdì, e poco dopo l’ora di pranzo avevo scritto una cosa intitolata “pensierino del venerdì festivo” e che diceva così:

Questa trasformazione epocale in atto della comunicazione da orale a scritta proprio in uno dei momenti di minimo storico per la capacità di comprensione del testo sarà forse oggetto di studio per le generazioni a venire. O più probabilmente per una civiltà aliena.

Sempre dei pensieri altissimi, il 2 giugno, che è ancora la Festa della Repubblica, e oggi è mercoledì.


(Qui ci sono degli altri ricordi, se uno è interessato)


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