Dei ricordi (15)

L’11 luglio del 2017, la mattina appena sveglio, avevo scritto una cosa intitolata “praticamente un sogno erotico” che diceva così:

Stanotte, a un certo punto, è arrivata Debbie Harry, mi ha guardato negli occhi, mi ha messo una mano sulla spalla, mi ha detto: «Non preoccuparti, è tutto ok.»

Un anno prima, l’11 luglio del 2016, invece, c’era caldissimo, erano le sei di sera, e scrivevo una cosa intitolata “ciao” che diceva così:

Sono quello che aveva lasciato gli occhiali da sole sul cruscotto e dopo si è bruciato il naso.

E l’11 luglio del 2015, infine, ero in vacanza sull’Appennino modenese, e verso sera scrivevo una cosa intitolata “truestory” che diceva così:

Siamo a Monzone, frazione di Pavullo nel Frignano, a mangiare borlenghi e crescentine alla Festa del Bosco. Non c’è neanche un albero. Però i borlenghi e le crescentine sono molto buoni, c’è l’orchestrina del liscio, e i camerieri sono quasi tutti bambini che indossano delle magliette arancioni con su scritto «emargina l’astemio».

Alla stessa Festa del Bosco di Monzone, frazione di Pavullo nel Frignano, avevo anche fatto una foto e l’avevo intitolata “umarell vs. the world”, è questa qui:

L’11 luglio è sempre stato un giorno un po’ bislacco.


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