Così va la vita (a parlare e parlare)

C’è una piccola tradizione che io e Giancarlo Frigieri manteniamo circa dalla fine degli anni zero, da quando cioè avevamo cominciato la nostra corrispondenza elettronica con un milione di mail al giorno che affrontano tutti gli aspetti dello scibile e del cazzeggio, cosa che facciamo tuttora: ogni volta che uno dei due legge da qualche parte di qualcuno che abbia appena scoperto Spirit of Eden dei Talk Talk, subito scrive una mail all’altro del tipo: «Tizio ha appena scritto su facebook che ha scoperto Spirit of Eden!»
E l’altro gli risponde subito con una mail con su scritto: «INVIDIA!»
Subito dopo io scrivo a Giancarlo: «Grazie Gianca!»
E lui mi risponde: «Grazie Giuliano Ghini!»

Di solito funziona così: arriva qualcuno e ti dice che Spirit of Eden dei Talk Talk è un capolavoro gigantesco della musica del Novecento, qualcosa di mai eguagliato e probabilmente inarrivabile, e tu subito lo incalzi con un «Ma daaai, i Talk Talk? Quelli di It’s my life! Quelli di Such a shame!»
Ma lui, mandando giù due o tre volte il fatto che anche It’s my life e Such a shame siano delle cose grosse, perché lui che è un convertito e lo sa, ma è ancora presto per dirlo a un convertibile, ti risponde: «Proprio loro. Ascoltalo e poi mi dici.»
E capita regolarmente che tu lo ascolti e cominci a capire. E va a finire che Spirit of Eden (ma anche tutti gli altri, dopo) diventa uno di quei dischi da isola deserta, uno di quelli che ascolti decine di volte, poi ti fermi e dopo due o tre anni ne risenti il bisogno e riparti con gli ascolti, e delle volte devi ricomprarlo o riscaricarlo o trovare comunque il modo di sostituire il CD o il vinile perché non ce la fanno più a starti dietro.
E infine, quando incontri qualcun altro e pensi che sia l’occasione giusta per farlo, provi a dirgli che Spirit of Eden dei Talk Talk è un capolavoro gigantesco della musica del Novecento, qualcosa di mai eguagliato e probabilmente inarrivabile, eccetera.

A Giancarlo Frigieri era successo negli anni 90, era stato convertito da Giuliano Ghini.
A me è successo negli anni zero, ero stato convertito da Giancarlo Frigieri.
A mia volta credo di aver convertito una persona, nell’estate del 2010, mentre bevevamo della Rakia in un bar di Salonicco, e chissà se poi anche lui ha convertito qualcun altro.

Ci sono poche cose che ti aprono la testa in due quando le scopri, Spirit of Eden dei Talk Talk è una di queste. Perciò quando io e Giancarlo veniamo a sapere che qualcuno l’ha appena scoperto siamo invidiosi. Che bello sarebbe poterlo fare ancora.
E subito dopo, e succede sempre, cominciamo a parlare di Spirit of Eden, dei Talk Talk, di Mark Hollis e delle cose che continuano a saltar fuori ogni volta che li riascoltiamo o ne parliamo.

E ne parliamo e ne riparliamo.
Così va la vita.


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