Avevo i capelli lunghi fino alle spalle

OK Computer me lo fece ascoltare nel 1997 Roberto, che se lo portava in giro copiato dal fratello maggiore su una cassettina, o forse era un CD, non ricordo bene, me probabile che fosse una cassetta che macinava dentro a un walkman con l’autoreverse.
Roberto era già follemente innamorato di quel disco appena uscito. Non mi stupirei se fosse tuttora il suo disco preferito dei Radiohead, o il suo disco preferito in generale, la prossima volta che ci vediamo glielo chiedo. Ormai ci vediamo una volta ogni cinque o sei anni.

Il primissimo ascolto me lo fece sorbire in una stanza dell’Hotel Hungaria di Budapest, dove eravamo in gita scolastica. L’URSS non era morta da tantissimo tempo e il clima in città era ancora molto alieno per noi studentelli occidentali appena maggiorenni con le tasche piene di una moneta che là comprava di tutto, e abbastanza inclini alle bellezze locali, soprattutto notturne.
Mi ricordo che gli dissi una cosa del tipo: «Bella questa (era Karma Police) e anche quest’altra (era No Surprises), però è davvero una lagna».
Ascoltavo roba molto più pesa, all’epoca, avevo i capelli lunghi fino alle spalle e ancora la camicia a quadri sui jeans strappati alle ginocchia.
E gli anfibi, forse, quelli con la punta di metallo.
Mammamia.

Già l’anno dopo lo apprezzai di più, si vede che stavo pian piano crescendo.
Il mio disco preferito del 1998, se non ricordo male, fu UP dei REM, per dire.
Il mio disco preferito dei Radiohead è Hail to the Thief. Non saprei neanche spiegare il perché.


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