Ansia da palcoscenico

Uno non ci pensa finché non succede, ma quando smetti di fare le cose, qualsiasi esse siano, davanti a un pubblico, qualunque esso sia, ci sono dei momenti che puoi anche far finta di niente e chiamarli di “nostalgia”, ma alla fine della fiera sono vere e proprie crisi di astinenza da quel tipo di adrenalina che produci quando si mischiano l’orgoglio e la paura mentre stai in piedi su un palco con le luci puntate addosso.
L’anno scorso sono riuscito a tamponare la crisi verso la fine dell’anno, quando mi è capitato di leggere un paio di volte quello che poi è diventato un libriccino elettrico che si chiama Si stava meglio quando si stava meglio (e che si scarica gratis qui).
Quello che ci vorrebbe, adesso, e succede un po’ tutti gli anni quando arriva la primavera, è qualcosa da leggere in giro, o qualcosa da fare, in generale, per tamponare la crisi d’astinenza.
Nel frattempo, sto preparando un paio di cose che, boh, non si sa mai che vadano in porto. E adesso vi dico cosa sono:

  1. La prima è che da qualche mese (quasi un anno, ormai) ho messo su una band, io suono la chitarra e declamo delle cose, cioè provo a barcamenarmi nelle queste due attività contemporaneamente al meglio che posso. La band si chiama (per adesso) DUEPONTI e suoniamo delle cose così:

    Forse per l’autunno o l’inverno di quest’anno, se teniamo botta, ma spero e direi di sì, visto che stiamo anche costruendo una sala prove nuova, riusciamo a esser pronti per qualche concertino.

  2. L’altra cosa è che insieme ad Alessandro Zanotti (The Death Of Anna Karina, Ornaments, Woooz, Ventre e delle altre cose) e alla sua compagna (che è un’illustratrice) stiamo provando a buttar giù le basi per un progetto audiovisivo (dal vivo) su Cesare Pavese. Il tutto dovrebbe chiamarsi PERDONO TUTTI (uno può mettere l’accento dove vuole) e per adesso abbiamo provato a farlo suonare così:

    E speriamo di esser pronti per il 2020, che è l’anniversario tondo della morte.

E poi ci sarebbero delle altre cose che mi piacerebbe fare e che ho cominciato a progettare in giro con alcune persone, ma per ora sono solo parole. Tipo mi piacerebbe fare una versione di LuLu dove al posto dei Metallica c’è Padre Gutiérrez e al posto di Lou Reed ci sono io. E poi anche una specie di My Life In The Bush Of Ghosts con simone rossi, che abita a Madrid, ma con l’internet si riesce a fare tutto.

E poi boh, non lo so. Sarebbe bello andare in giro a leggere qualcosa, nel frattempo, tanto per tenersi in allenamento e scacciare la nostalgia. Che brutta bestia, la primavera.


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