232 Celsius (circa) s1e07 Speciale: Zona di Alienazione (il podcast)

E questo è il podcast della settima puntata di 232 Celsius (circa), una trasmissione sui libri, andata in onda alle 18 di lunedì 26 aprile su Radio Sverso. Dura un’ora e quarantadue minuti ed è una puntata speciale dove, a 35 anni esatti dal 26 aprile 1986, Sergio Pilu e Marco Manicardi (che poi sono io) leggono un libro che si chiama Zona di alienazione. Chernobyl, una mattina d’estate, scritto da Sergio Pilu appena tornato da un viaggio a Chernobyl e pubblicato nel 2019:

(su Spotify, su Google Podcasts, in mp3)

E quella che segue è una specie di trascrizione della puntata (e in mezzo ci sono anche tutte le canzoni che abbiamo trasmesso):

Stammi a sentire, Montag: a tutti noi una volta nella carriera viene la curiosità di sapere che cosa c’è in questi libri, ci viene come una specie di smania, vero? Beh, dai retta a me, Montag: non c’è niente lì. I libri non hanno niente da dire! Guarda, queste sono opere di fantasia e parlano di gente che non è mai esistita. I pazzi che li leggono diventano insoddisfatti, cominciano a desiderare di vivere in modi diversi, il che non è mai possibile.

(Fahrenheit 451; François Truffaut, 1966)

  • XTC, Books Are Burning (sigla)

Introduzione di Andrea Bentivoglio:

La città fantasma è viva. È viva nel tappeto di libri che copre l’intero pavimento di un’aula scolastica (è così viva che sembra di sentirne il dolore: avete mai camminato sopra centinaia di libri? Provate a farlo. Provate a prendere tutti i libri che avete in casa e gettarli per terra alla rinfusa coprendo le piastrelle che pulite una volta alla settimana, e poi camminateci sopra, e sentite come la carta risponde al vostro peso, come se vi stesse dicendo mi fai male; provate a farlo, e avvertite quella sensazione di colpa e ingiustizia per come state trattando quegli oggetti nei quali la nostra civiltà ha investito tutta se stessa per aiutarsi a vicenda e restare a galla).

232 Celsius (circa) è la trasmissione che Radio Sverso dedica ai libri. Quelli famosi e quelli meno, quelli scritti da gente morta e sepolta e quelli pubblicati da gente viva e vegeta. Perché a noi i libri piacciono, ci hanno spesso cambiato la vita, certamente ce l’hanno resa migliore. Quindi, visto che vi vogliamo bene, cerchiamo di rendere migliore anche la vostra.

***

Introduzione di Caterina Imbeni:

Il 26 aprile del 1986 alle ore 1 23 minuti e 45 secondi nella centrale nucleare di Černobyl’, nell’allora Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, si verificarono due esplosioni a distanza di pochi secondi l’una dall’altra. Ancora oggi è considerato il più grave incidente della storia del nucleare civile e l’unico, insieme a quello di Fukushima del 2011, a essere classificato con il settimo livello, il massimo, della scala di catastroficità INES. Così dice Wikipedia.

A 35 anni esatti da quel 26 aprile, 232 Celsius (circa) racconta e legge un libro che si chiama Zona di alienazione. Chernobyl, una mattina d’estate, scritto da Sergio Pilu nel 2019, appena tornato da un viaggio in Ucraina.

La quarta di copertina di “Zona di alienazione” dice così:

Una sera, tornato da Chernobyl, ho passato un paio d’ore tra Wikipedia e Google, rendendomi conto di quante somiglianze ci fossero tra i fatti dell’Ucraina e quelli di un pezzetto di Brianza a venticinque chilometri dal mio divano. Così ho pensato di scrivere qualcosa, il racconto di un viaggio e un pezzo di storia di famiglia. Questo.

E quello che segue è una specie di reading.
Buon ascolto.

***

***

***

Aaah, questo qui dev’essere molto profondo: l’Etica di Aristotele. Naturalmente chiunque lo legga deve credere di essere superiore a chi non lo ha letto…e questo non è bene, Montag: Noi dobbiamo essere tutti uguali. L’unico modo per essere felici è di sentirci tutti uguali. Quindi, noi dobbiamo bruciarli, Montag. Fino all’ultimo.

(Fahrenheit 451; François Truffaut, 1966)

***

E questa era una puntata speciale di 232 Celsius (circa), quasi una specie di reading, dove, a 35 anni esatti dal 26 aprile 1986, Sergio Pilu e Marco Manicardi (che poi sono io) hanno letto un libro che si chiama Zona di alienazione. Chernobyl, una mattina d’estate, scritto da Sergio Pilu nel 2019, appena tornato da un viaggio in Ucraina.

Le canzoni che avete ascoltato erano, nell’ordine:

  • Books Are Burning, degli XTC, da un disco che si chiama Nonsuch del 1992, la sigla iniziale e finale del programma
  • Mrs. O dei Dresden Dolls da A Is for Accident del 2003
  • Atomic Garden dei Bad Religion, dall’album Generator del 1992
  • Mother, da The Wall dei Pink Floyd, del 1979
  • Time Will Crawl di David Bowie, da Never Let Me Down del 1987
  • Hallowed Ground, dall’album omonimo del 1984 dei Violent Femmes
  • Russians, di Sting, da The Dream of the Blue Turtles del 1985
  • (Walk Me Out in the) Morning Dew dei Grateful Dead, ma fatta dai National per una compilation del 2016 per la Red Hot Organization dal titolo Day of the Dead
  • e infine, Everyday Is Like Sunday, di Morrissey, da un disco che si chiama Viva Hate del 1988

Ad accompagnare le letture, c’era, un po’ stagliuzzato e rimontato, L’uccello di fuoco, un balletto del 1910 di Igor’ Stravinskij eseguito dall’Orchestra Filarmonica di Vienna diretta dal maestro russo Valerij Gergiev, durante il Salzburg Festival del 2000

Questo speciale su Chernobyl, nel 35esimo anniversario della catastrofe, è dedicato alla mamma e al papà di Sergio Pilu, alla popolazione di Meda e di Seveso, e anche mia mamma e a tutti quelli che, con lei, da decenni collaborano con il Progetto Chernobyl per l’accoglienza e l’aiuto ai bambini bielorussi al confine con l’Ucraina, travolti dagli effetti generazionali delle radiazioni e della Storia.

232 Celsious (circa), nelle persone di Sergio Pilu e Marco Manicardi, ringrazia Caterina Imbeni per la consulenza musicale, e Andrea Bentivoglio, il peraltro direttore artistico di Radio Sverso, per la consueta affabilità.

E tornerà, prima o poi. Chissà.
Nel frattempo… state bene.

A presto.
Ciao.


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