Ricomincio da Carpi

L’altro giorno, la mia amica astridula, che tra l’altro abita abbastanza vicino all’epicentro della scossa di stamattina nel nord-est e che aveva letto che qui eravamo rimasti senza musica, e forse pensando al continuo camminare avanti e indietro dei volontari per le ronde anti-sciacallaggio, mi aveva mandato questa canzone partigiana, che si intitola Marciar Marciar (lo so che si vergogna un pochino, la astridula, ma la pubblico lo stesso):

MarciarMarciar

Ecco, marciar marciar. Ora sono in casa, fuori non c’è più silenzio, mancano ancora un sacco di cose, ma ci sono delle voci, delle saracinesche che si alzano, delle ruote di bicicletta che passano sotto le finestre. Prima ho pranzato in un bar del centro, nella zona rossa, stasera vado in pizzeria. Forse domani mangio fuori altre due o tre volte.

Una metà del mio cuore, la metà novese, è ancora fortemente dissestata, ma oggi ha riaperto il centro di Carpi. Un giorno riaprirà, quando l’avranno ricostruito, quello di Novi, e via via tutti gli altri, da Mirandola a San Felice a Finale Emilia, fino a Ferrara. Ma adesso sono qui, a casa mia, a guardare dalla finestra i miei concittadini che ricominciano a marciare.

Marciar marciar. Ricominciamo da Carpi.

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2 risposte a Ricomincio da Carpi

  1. Giovy ha detto:

    Ricomincio da Carpi anch’io.
    Stasera o domani a spazzare via i calcinacci dalla mia casetta e dalle scale che ora mi fanno tanta paura.

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